“La terra ai contadini!” invocavano un tempo i rivoluzionari o, più modestamente, i rappresentanti sindacali dei lavoratori della terra.
Le cose non sono andate proprio come speravano (?) ancora oggi, specialmente nelle c.d. “aree interne”, tra le quali si distingue per carenza di iniziative a favore dello sviluppo armonico del territorio ed abbandono delle aree coltivabili la nostra Val d’Ossola, le piccole aziende agricole soffrono per la mancanza di terreni utilmente sfruttabili mentre ampie estensioni di territorio giacciono incolte, antichi pascoli vengono invasi dalla vegetazione, gli storici muri di sostegno in pietra crollano, le strade di montagna sono afflitte dalle frane, i paesi di montagna divenuti luoghi ancora più difficili da “vivere” si spopolano inesorabilmente o nei casi migliori (?) si riducono a villaggi di vacanza abitati solo per brevissimi periodi.
Una possibile soluzione al bisogno di “terra” di chi svolge attività agricola e tutela degli interessi dei proprietari fondiari (sia privati che pubblici) e delle popolazioni delle aree interne senza invocare “rivoluzioni” può essere quella offerta dalla Legge regionale del Piemonte del 2 novembre 2016 n. 21 le cui finalità sono sintetizzate nell’art.1:
“1. La Regione Piemonte promuove lo sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali attraverso il razionale utilizzo del suolo agricolo e il recupero produttivo delle proprietà fondiarie frammentate e dei terreni agricoli incolti o abbandonati.
2. La Regione riconosce nell'associazionismo fondiario uno strumento per il miglioramento dei fondi e per la ricostituzione di unità di coltivazione produttive ed economicamente sostenibili in grado di favorire l'occupazione, la costituzione ed il consolidamento di nuove imprese agricole.
3. La Regione favorisce la gestione associata di piccole proprietà terriere secondo le buone pratiche agricole al fine di:
a) consentire la valorizzazione del patrimonio dei rispettivi proprietari;
b) rispondere alle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica;
c) concorrere all'applicazione delle misure di lotta obbligatoria degli organismi nocivi ai vegetali;
d) prevenire i rischi idrogeologici e di incendio.”
Insomma non è semplicissimo ma “si può fare!”.
La corretta gestione della Associazione Fondiaria può contribuire anche a ridurre sensibilmente la responsabilità dei proprietari dei terreni per i danni arrecati dallo schianto di alberi o frane sulle strade o sulle proprietà limitrofe.
Potrete trovare dettagliate informazioni sul sito della Regione Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/montagna/associazioni-fondiarie.
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